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Delocalizzazioni area Enaip

10 novembre 2008, ore 21:00

Coordinamento Reggiano per una Mobilità Sostenibile

Riunione congiunta del Consiglio e della Commissione Uso e Assetto del Territorio della IV Circoscrizione, 1° punto all’ordine del giorno: Discussione ed espressione di parere in ordine a varianti urbanistiche al vigente PRG 1999 (relatore Romolo Bargiacchi – sarà presente un tecnico del Servizio Pianificazione e Qualità Urbana).
Sono presentate 10 proposte di variante al PRG 1999 che riguardano il territorio della IV Circoscrizione, quasi tutte si riferiscono a richieste di delocalizzazione (trasferimento di diritti d’edificazione da un’area prevista dal PRG com’edificabile ad una diversa, che nella disciplina urbanistica dovrebbero essere motivate da obiettivi d’interesse pubblico tipo la riqualificazione urbanistica d’aree degradate, il recupero d’aree verdi dove queste mancano o sono insufficienti, …). Alcune prevedono il trasferimento da altre zone della città sul territorio della IV ma, questa volta, la maggioranza delle richieste chiede il trasferimento dal territorio della IV verso altre, in particolare la III e la V.
A parte alcune “stranezze”, nel metodo della discussione, del tipo:

– a fronte della richiesta di votare le varianti urbanistiche oggetto della discussione una alla volta la maggioranza decide invece per l’espressione di un solo voto sull’insieme delle dieci varianti (come se al ristorante, di fronte ad un menù che prevede due diversi piatti, foste costretti a mangiarli entrambi oppure, se uno dei due vi piace ma l’altro vi fa proprio un po’ schifo, a digiunare);

– rifiuto, da parte del presidente e della maggioranza, di discutere ed esprimere un parere sulla congruenza delle destinazioni delle cubature in uscita dalla IV Circoscrizione verso altre zone della città, con la curiosa motivazione che il consiglio di circoscrizione si può esprimere solo sulla congruenza e sul vantaggio/svantaggio dell’intervento sul proprio territorio, disinteressandosi delle conseguenze (a proposito della ricorrente accusa a cittadini e comitati di pensare solo al proprio “giardino di casa”); il bello viene poi quando vengono chiesti chiarimenti sulla destinazione delle aree così liberate, a fronte della constatazione che le delocalizzazioni in uscita dal territorio dalla IV consiste in pratica nello spezzettamento e trasferimento dei diritti edificatori (circa 8.000 mq) della sede ENAIP di via G. d’Arezzo.

MIRACOLO: dopo la delocalizzazione (8.000 mq venduti e sparsi qua e la come residenze, ovviamente in aree agricole e di un certo pregio) la futura destinazione dell’area ENAIP (istituto scolastico che sembra in liquidazione…) – facente parte del comparto compreso tra via Inghilterra, via G. d’Arezzo, via Fogazzaro, su cui attualmente insiste la sede IFOA, la parrocchia del Sacro Cuore, l’ENAIP e ampie aree verdi, compreso un campo sportivo e una zona ad orti, il tutto circa 80.000. mq di superficie, destinato dal PRG ad attività polifunzionale – rimane la stessa di prima e con gli stessi diritti edificatori (ad essere proprio onesti sembra che l’edificabile pur rimanendo lo stessa non sia più destinabile genericamente ad attività polifunzionali, ma solo ad attività di servizio private, il che grazie ad un diverso indice d’applicazione significa una capacità edificatoria maggiorata rispetto a quell’originaria oggetto di vendita!). Non sarà l’evangelica moltiplicazione dei pani e dei pesci, ma è pur sempre la comunale duplicazione delle aree edificabili (si fa quel che si può).

Riassumendo: qualcuno possiede i diritti edificatori “acquisiti” (che non esistono nella giurisprudenza) per circa 8.000 mq in una certa area, il proprietario vende questi diritti e incassa il prezzo, gli acquirenti li utilizzano per costruire in aree precedentemente agricole e non edificabili, il proprietario originale dei diritti venduti mantiene in ogni caso il diritto di edificare sostanzialmente gli stessi metri nella stessa area (e così dopo la delocalizzazione abbiamo inventato la duplicazione, dell’espansione edilizia, del consumo del territorio e dei profitti per pochi). Qual è il vantaggio per la comunità pubblica? Se la finanza creativa è una branca delle scienze delle finanze che sta ad indicare l’uso dell’intelletto umano per trovare soluzioni ed ideare manovre finanziarie atte a migliorare situazioni compromesse o bisognose di una rapida crescita (definizione da Wikipedia), l’operazione urbanistica della delocalizzazione-duplicazione dell’area di via Guittone d’Arezzo assume di diritto il ruolo di pratica tecnica di riferimento per questa scienza “sui generis”, che oltre oceano ha provocato più danni che utili. Attraverso l’elaborazione o l’uso disinvolto di questi “nuovi” strumenti tecnici la pianificazione urbanistica va assomigliando sempre più ad un singolare istituto di ricerca vocato ad inventare nuove forme e/o modo di finanziamento, che nel consumo del suolo trovano la loro grandezza economica di riferimento. Dopo tante belle parole sulla qualità urbana non è male l’inizio di questo primo PSC – Piano Strutturale Comunale.

Comitato Un Posto per Viverci

presidente Sassi Arno
portavoce Muoversi Meglio Rossana Benevelli