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Il quarto stato si autoconvoca – Iniziativa

Reggio Emilia, 7/8 maggio 2010

Due giorni di confronto e scambio su città e campagna

L’INIZIATIVA

A Reggio Emilia, il 19 marzo scorso, l’Amministrazione Comunale ha convocato gli Stati Generali, per discutere le sorti dell’Area Nord della città, ovvero un’area di 880 ettari dove abitano 12.000 persone. Le parole sono importanti e hanno un significato, da dove viene dunque l’espressione “Stati Generali”?
Gli Stati Generali sono un’istituzione della Francia feudale, erano composti da tre ordini: la nobiltà, il clero, il terzo stato. Nell’Assemblea valeva il principio uno stato – un voto, e ciò rendeva la stragrande maggioranza della popolazione una minoranza politica, grazie alla facilità di intese tra clero e nobiltà.
Dobbiamo quindi al Comune il titolo dell’iniziativa che abbiamo organizzato, nella convinzione che non si possa trasformare una città decidendo attorno a un tavolo cui non sono invitati gli abitanti, portatori di diritti prima ancora che di interessi, quella ricca e vasta umanità che abbiamo chiamato “il Quarto Stato”.

Il Quarto Stato è un invito rivolto a tutti i soggetti che, a Reggio Emilia e dintorni, considerano la città un bene comune, e che i suoi mutamenti non possano che muovere dai bisogni e dai desideri delle persone che la abitano. È un invito all’incontro e al dialogo, per capire cosa possiamo dire e fare assieme.
Il Quarto Stato è un laboratorio aperto, dove le parole città e campagna daranno vita a incontri, lezioni, presentazioni e dibattiti, un laboratorio che apre con su due giornate, venerdì 7 e sabato 8 maggio, ospitato in tre spazi pubblici della città, libreria Infoshop Mag6, Casa Cantoniera “la Bettola” e Centro Sociale Aq16.
L’intento che anima noi organizzatori, cittadini a vario titolo impegnati sulla scena pubblica della città, è dare il nostro contributo affinché anche a Reggio Emilia possa nascere una collaborazione, nelle forme e nei modi che ci daremo, per dare maggiore forza alle idee e alle pratiche di ognuno di noi.

Il momento clou della due giorni sarà infatti l’assemblea di sabato pomeriggio, dove ogni soggetto singolo o collettivo che si riconosce in questo intento, è invitato a presentare la propria esperienza di impegno e lotta, per poi entrare nel vivo del confronto e dello scambio di idee e contenuti.
Ci rivolgiamo a una costellazione fatta da comitati di quartiere, associazioni ambientaliste, collettivi per la casa, centri sociali, gruppi di ciclisti, coltivatori diretti, gruppi di acquisto, associazioni culturali, cooperative di abitazione, così come a ogni singolo cittadino interessato alla città, forma fisica della comunità in cui vive.

GLI OSPITI

Mauro Baioni
Dottore di ricerca in urbanistica, ha svolto attività di ricerca e di didattica con l’Università IUAV di Venezia e Roma Tre; la sua principale attività consiste nella redazione di piani territoriali, urbanistici e attuativi, nonché come consulente di amministrazioni pubbliche. E’ stato dirigente dell’ufficio di piano del comune di Duino-Aurisina (TS). E’ direttore della Scuola di eddyburg.

Ilaria Boniburini
Dottoranda in urbanistica, si interessa ai problemi della città nei Sud del mondo e delle politiche urbane degli organismi internazionali. Ha lavorato a lungo in Gran Bretagna come conservation architect. Ha fondato e presiede l’associazione ZONE onlus, che concorre all’organizzazione della Scuola di eddyburg, e partecipa ai forum sociali mondiali ed europei.

Edoardo Salzano
Napoletano, laureato in ingegneria civile edile a Roma, dove ha vissuto a lungo. Da molti anni vive e lavora a Venezia. In entrambe le città è stato amministratore pubblico: consigliere comunale a Roma, consigliere e assessore comunale a Venezia e poi consigliere regionale del Veneto. Ha insegnato urbanistica allo IUAV di Venezia, è stato presidente di corso di laurea e preside della facoltà diPianificazione del territorio. Consulente di amministrazioni pubbliche per la pianificazione territoriale e urbanistica, ha scritto saggi e fondato e diretto pubblicazioni specializzate.

GLI ORGANIZZATORI

Rossana Benevelli
Architetto, portavoce del Coordinamento reggiano per la mobilità sostenibile “Muoversi Meglio” (MuMe), membro delle Commissioni Assetto Uso del Territorio circoscrizioni Sud e Nord-Est.

Simone Ruini
Architetto, agricoltore, abitante.

Chiara Valli
Architetto, si occupa e si interessa di spazi urbani, recupero e autorecupero dell’edilizia esistente con tecniche e metodi sostenibili, di progetti di sviluppo rurale e architettura del paesaggio.

Federico Venturi
Educatore e architetto. Si interessa e si occupa di idee e pratiche di auto-organizzazione basate su metodi solidaristici, mutualistici e conviviali, in campagna come in città.

segreteria organizzativa:
arch. Federico “di Giusto” Venturi         
arch. Rossana Benevelli

 


IL LABORATORIO DEL QUARTO DEL STATO

DICHIARAZIONE APPROVATA
nel seminario “Il Quarto Stato si autoconvoca” del 7/8 maggio 2010

15 Maggio

I due giorni di confronto e scambio d’informazioni su città e campagna, hanno visto la partecipazione di circa 60 cittadini, impegnati a vario titolo in comitati e gruppi d’azione.
E’ viva in tutti la sensazione che la città di Reggio Emilia sia giunta ad un punto di svolta della sua storia.
I soggetti sociali e le forze motrici che ne hanno sin qui trainato lo sviluppo, hanno ormai esaurito la loro spinta propulsiva.
Il modello di crescita economica fin qui seguito, basato sul consumo di territorio, si scontra ormai con limiti fisici sempre più evidenti.
La crisi può essere l’occasione per puntare ad una diversa concezione della città e del suo sviluppo: non più una città energivora, che divora la campagna, togliendo spazio alla natura e alle persone, ma una città dolce, rispettosa dell’ambiente che la circonda, attenta ai bisogni sociali, a partire dal diritto alla casa, dal quale molti dei suoi abitanti continuano ad essere esclusi, nonostante ci siano più di 5.000 case sfitte, ma che si proponga invece di realizzare una città conviviale, che punti ad una riqualificazione degli spazi esistenti e fermi il consumo di suolo.
Porci questi obiettivi significa, innanzi tutto, mettere a disposizione ambiti di discussione e di confronto in cui la creatività di tutti coloro che vivono a Reggio Emilia possa esprimersi nella convinzione che solo così sia possibile restituire il governo della città ai suoi attori naturali: agli abitanti stessi, con le loro aspirazioni, i loro desideri, la loro volontà d’essere protagonisti di un cambiamento, capace di uscire dagli angusti limiti di uno sviluppo, inteso come mera crescita quantitativa, destinato inevitabilmente a scontrarsi con i limiti della natura, senza preoccuparsi dell’esaurimento del suolo, dell’acqua, dell’inquinamento dell’aria.
La crisi della città, della polis, è prima di tutto crisi della politica.
Per questo ci rivolgiamo a tutti i cittadini consapevoli, che intendono tornare ad essere protagonisti, con l’obiettivo di scrivere un nuovo patto sociale.
In questo quadro “Il laboratorio del Quarto stato” intende porsi come strumento di supporto culturale e tecnico ai comitati e a tutti coloro a vario titolo impegnati sul territorio, alle loro espressione politiche e sociali, in difesa dell’ambiente e dei beni comuni, che dicono no all’ulteriore consumo di suolo e che ritengono che dalla crisi attuale non si possa uscire con un rilancio della crescita economica, così come l’abbiamo fin qui conosciuta, ma solo con una diversa qualità della produzione, del consumo, dell’abitare e del vivere la città.

Per il comitato promotore:
Rossana Benevelli, Franco Cefalota, Simone Ruini, Chiara Valli, Federico Venturi