30 Marzo 2009
COMUNICATO STAMPA
Il PSC letto da Gente di Reggio.
Noi riteniamo che ad oggi non sia più rimandabile una visione dello sviluppo rispettosa dei principi e degli obiettivi di una sostenibilità economica, sociale ed ambientale.
Non si può condividere un piano che già dalle premesse riconferma tutte le previsioni non attuate del PRG ’99 a timbro Spaggiari – Malagoli: un piano sovradimensionato (prevedeva più di 21.000 alloggi, una produzione edilizia annua da Guinnes dei primati, più di 1500 alloggi all’anno ) che ha provocato una crescita abnorme nelle frazioni. Un piano che ripropone l’intoccabilità dei diritti acquisiti e che non ha nulla d’innovativo, come già s’intuiva all’adozione di un Piano Urbano della Mobilità culturalmente arretrato, perché incapace di modificare l’attuale assetto modale e il rispettivo carico inquinante. Un piano che non rimuove le patologie acute preesistenti, ma che ambisce a temperarle nel lungo periodo “smorzando” il carico insediativo annuo a circa 1000 alloggi: un piano ugualmente vocato al malanno della fabbricazione.
In questi mesi si è parlato spesso d’indici edificatori dimezzati rispetto al Prg vigente, dal nostro punto di vista ai fini di una valutazione non è indicativo che siano ridotti o aumentati: è significativo stabilire se corrispondono ad un reale fabbisogno abitativo e di superficie produttiva.
Dal quadro conoscitivo del PSC e dalle proiezioni al 2025 (dati ISTAT, studi regionali e altri) emerge il bisogno non tanto d’ulteriori alloggi quanto la necessità di garantire l’accesso alla casa a prezzi non di libero mercato per una popolazione in aumento (del tutto dipendente dalla immigrazione straniera) e strutturalmente modificata nella composizione familiare. Lo strumento premiante dello 0,05 per alloggi privati da affittare a prezzi convenzionati (ERS-Edilizia Residenziale Sociale) non solo non è una risposta adeguata in termini quantitativi, ma diventa la giustificazione per nuove urbanizzazioni (Fogliano e Pratofontana).
Il Piano dei Servizi del PSC, confermando i buoni valori degli standard urbanistici (servizi di quartiere, verde pubblico e parcheggi) su tutto il territorio, delegittima, di fatto, l’uso diffuso dello strumento “espansivo” della perequazione che trova invece ampio spazio nella strumentazione tecnica del piano.Un piano urbanistico, sensibile al tema del consumo di suolo, nella sua elaborazione deve prevedere precise puntualizzazioni sul fabbisogno dei servizi. Solo in seguito (in sede di POC) si dovrà valutare se tali esigenze pubbliche possano essere soddisfatte attraverso il meccanismo “utile” della perequazione urbanistica. Un piano coerente con l’obiettivo dello sviluppo sostenibile usa lo strumento della perequazione come sistema per calmierare l’espansione edilizia e misurare il reale bisogno dei servizi pubblici, non viceversa.
Un altro aspetto discutibile riguarda le disposizioni in territorio rurale: nel caso d’insediamenti produttivi dimessi o dismettibili premiare, sotto forma di diritto edificatorio, la demolizione, la bonifica o il ripristino del sito è condivisibile solo se è funzionale alla riqualificazione produttiva dell’azienda agricola, e non per altri fini e/o attività. Utilizzi del suolo diversi da quelli colturali, determinano sul territorio agricolo, per il loro carico urbanistico, forme di degrado irreversibili, trasformando la naturalità dei luoghi in aree parcellizzate a vocazione edificatoria impropria di nuove case, nuovi quartieri.
Per terminare all’insegna della mobilità sostenibile e della qualità urbana nei quartieri e nel centro storico, il PSC prevede un’ulteriore espansione delle grandi strutture commerciali; aumenterà la mobilità privata d’area vasta e d’attraversamento e contribuiranno allo svuotamento del centro storico. Questo mentre all’estero molte grandi catene commerciali stanno ridefinendo i loro piani d’investimento: nel settore alimentare (quello più maturo) con i convenience store si va rivalutando il commercio di quartiere a scala pedonale.
Gruppo di lavoro Territorio Urbanistica Gente di Reggio
Benevelli Arch. Rossana
Cefalota Dott.Franco